venerdì 15 dicembre 2006

La notte eterna del coniglio - di Giacomo Gardumi

L'olocausto nucleare che ci attenderebbe (corna!...) nel non lontano 2010 (la colpevole, stavolta, è l'unica erede legittima dell'ex Unione Sovietica, ovvero la Cina) è la scusa per introdurre il lettore in una claustrofobica vertigine, in bilico tra "The day after" e "Dieci piccoli indiani".
Protagonista narrante è la statunitense Jane, il cui destino di sopravvissuta dovrà presto fare i conti con un orrore, se possibile, addirittura maggiore: un'apparizione capace diosacome di penetrare nei bunker antiatomici e fare scempio dei pochi superstiti che vi avevano trovato rifugio; un'entità tanto impalpabile quanto invincibile, dalle inverosimili fattezze di... un enorme coniglio rosa...

Le copertine del letto:
Personalmente, l'ho trovato un libro appassionante: 400 e rotte pagine senza la minima caduta del pathos, scritte con stile pulito e senza pretenziosi appesantimenti narrativi.
Se un rilievo si può muovere, al pur bravo Gardumi, è solo quello di aver ceduto alla prassi invalsa per la quale, nei romanzi d'orrore, la parola fine abbisogna del punto interrogativo.



Edizioni Marsilio, anno 2003, pagine 417, euro 17,50

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