giovedì 14 dicembre 2006

L'uomo duplicato - di Josè Saramago

Tertuliano (!?) Maximo Alfonso è un professore di storia, introverso, depresso, moscio come un cencino per pulire gli occhiali, indeciso se lasciare o sposare la sua fidanzata, Maria La Paz. Un giorno, per tirarsi su di morale (impossibile), su consiglio di un collega prende un film in cassetta, una commedia leggera senza pretese, tipo Olè dei fratelli Vanzina (!). Tra gli attori secondari che recitano nel film ce n'è uno perfettamente identico a Tertuliano. La scoperta di avere un sosia viene vissuta dal protagonista come una sciagura: inizia una ricerca via via sempre più sofferta dell'altro Tertuliano, ricerca che avrà conseguenze inaspettate.
Se la storia pensata da Saramago poteva essere interessante, lo stile molto particolare dello scrittore, che avevo amato in "Cecità", qui la appesantisce tantissimo. Il racconto si trascina lento, la lettura è davvero faticosa, si arriva alla fine perchè comunque la curiosità di sapere cosa succede a Tertuliano e al suo doppio c'è, e in effetti sul finale la storia sembra prendere un ritmo migliore, più incalzante.

Personaggio preferito: la mamma di Tertuliano Maximo Alfonso. L'aveva detto, lei...

Le copertine del letto:

Che fatica. Due copertine grazie alla ripresa finale.


Edizioni Einaudi, anno 2003, pagine 286, euro 16,50

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